Fallout 3

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-Geralt-
view post Posted on 14/6/2009, 12:53





Autore: -Geralt-

Sviluppo: Bethesda Softworks
Pubblicazione: Bethesda Softworks
Data rilascio: 28 ottobre 2008 (USA), 30 ottobre 2008 (EUR e AUS), 31 ottobre 2008 (UK)
Piattaforma: PC, X360, PS3 (piattaforma utilizzata per la recensione: PC)
Requisiti Minimi per la versione PC:
- Windows XP/Vista
- 1 GB RAM (XP) / 2 GB RAM (Vista)
- Intel Pentium 4 2,4 Ghz o equivalente
- Scheda video con 256 MB compatibile DirectX 9.0c (NVIDIA 6800 o superiore / ATI X850 o superiore)

Signore e signori, Fallout 3!


La serie di Fallout, iniziata nel 1997, ha conquistato negli anni un grande successo, grazie soprattutto alla sua particolare ambientazione: un'America post-apocalittica e semi-deserta, dove, sebbene ci si trovi tra il XXII e il XXIII secolo, si respira un'atmosfera da Guerra Fredda, con parecchi riferimenti agli anni '50. I primi due capitoli, usciti per DOS, Windows e Mac, e sviluppati da Black Isle Studios, sfruttano una visuale di tipo isometrico, mentre l'ultimo capitolo, quello che mi sto apprestando a recensire, è stato sviluppato da Bethesda Softworks (la stessa software house che ha prodotto la saga di The Elder Scrolls) e utilizza una visuale in prima e terza persona.

"War. War never changes"


In conseguenza a una furiosa guerra nucleare che ha semi-distrutto e contaminato il mondo, la popolazione è costretta a rifugiarsi in enormi e tecnologici bunker sotterranei, chiamati Vault. Il protagonista della storia (voi) abita nel numero 101, situato nelle vicinanze delle rovine di Washington D.C. Ad un tratto, succede l'irreparabile: vostro padre fugge inspiegabilmente dal Vault, e voi vi ritroverete a inseguirlo, infrangendo le regole e avventurandovi nel selvaggio mondo esterno. Qui sembra che tutto sia tornato alla preistoria: la gente all'esterno vive in villaggi rudimentali, utilizza come monete di scambio tappi di bottiglie, crea nuove religioni (alcuni adorano una bomba atomica inesplosa come fosse un idolo) e ha sistemi di governo propri, che variano da luogo a luogo. Ma ciò che provoca più pericoli è la costante presenza di orribili mutanti, che infestano le lande deserte della zona della Capitale. Il principale obiettivo del gioco, oltre a proseguire nella trama, consiste nella sopravvivenza. Il giocatore ha a disposizione numerose armi da fuoco (un vero e proprio arsenale da fare invidia a Terminator), che comprende armi reali e futuristiche. Purtroppo però, esse si deteriorano con l'utilizzo, finendo per risultare inutilizzabili, e per di più le munizioni scarseggiano, trovandovi costretti, il più delle volte, ad adottare tattiche alternative agli scontri a fuoco. In Fallout 3, nascondersi o fuggire, quando è possibile, è il modo migliore per evitare morti certe. Il gioco non conta però solo questo aspetto: con il proseguire della trama, verranno rivelati nuovi e importanti aspetti della vostra vita: i colpi di scena, insomma, non mancano. Interessante nonché originale è la parte iniziale del gioco, quella che viene solitamente chiamata "training" (poiché serve a rendere familiari al giocatore le azioni che ripeterà indipendentemente nel corso dell'avventura). Questa sezione vede infatti i vari stadi di sviluppo de protagonista: dal momento della nascita, in cui il giocatore sarà chiamato a scegliere il nome del proprio avatar (oltre che il suo aspetto), passando per l'infanzia e l'adolescenza, fino all'età adulta. In questa parte vengono esplicati quelli che sono i fondamenti del gioco: la crescita del personaggio, il combattimento, il dialogo con i personaggi non giocanti, il sistema di menù.

Non solo azione


Fallout 3 è fondamentalmente un Action RPG, sul genere di Oblivion e altri giochi sviluppati da Bethesda. Ciò che lo distingue dalla saga di The Elder Scrolls, tuttavia, è l'originalità con cui vengono trattati i combattimenti. Come citato precedentemente, le armi sono soggette a forte deterioramento e la scarsità di munizioni non permette di comportarsi come in un qualsiasi shooter (sparando colpi a destra e a manca). Svolge un ruolo predominante, quindi, il VAT S (VaultTech Assisted Targeting System), un sistema che permette, sfruttando Punti Azione, di fermare il tempo e puntare a specifiche parti dell'avversario. Accanto a ogni zona viene indicata la percentuale di riuscita del colpo, che dipende da alcuni parametri del protagonista e dall'esposizione. Colpendo l'avversario a un braccio, lo vedremo lasciar cadere la propria arma; attaccandolo alle gambe, lo rallenteremo, permettendoci di mirare con tutta calma; allo stesso modo, puntando alla testa, si hanno buone probabilità di provocare nel nemico menomazioni al cervello che lo manderanno in confusione. Il tutto condito con salsa fortemente splatter: orrende mutilazioni ed ettolitri di sangue sono lo standard. Un importante punto di contatto tra Fallout 3 e Oblivion è l'ingente numero e la varietà delle missioni disponibili. Accanto alla missione principale, ricca di colpi di scena e dalla difficoltà crescente ben calibrata, vi sono decine di side-quest molto utili, sia per esplorare nuove zone dell'immensa mappa sia per guadagnare punti esperienza. Ma non solo: molte missioni lasciano al giocatore la possibilità di agire in modo giusto o malvagio, influenzando così il karma del protagonista, e così l'atteggiamento degli altri personaggi nei nostri confronti. Con l'aumentare dei punti esperienza, ottenibili tramite il superamento delle missioni e l'uccisione dei nemici, è possibile salire di livello. In questa fase si distribuiscono dei punti ai parametri e si può scegliere un'abilità speciale, che ci aiuterà non poco nel corso dell'avventura. In tutto si contano 20 livelli di esperenza: un po' pochi considerando la longevità del gioco e il numero di mod ed espansioni disponibili già adesso. Tuttavia Fallout 3 si rivela un prodotto perfettamente rigiocabile, soprattutto grazie al fatto che tutte le scelte che facciamo influenzano in qualche modo il proseguo delle vicende, così come il finale. Inoltre quasi ogni abitante della Zona Contaminata può fornire al giocatore elementi utili per la trama, così come nuove missioni e oggetti. A questo proposito, è da lodare, così come in Oblivion, la grande varietà di cianfrusaglie presenti: la maggior parte di queste non hanno un utilità e servono solo come contorno ad un mondo assolutamente realistico. Fate attenzione, però: a volte oggetti che possono sembrare a prima vista assolutamente inutili possono servire a qualche NPC, oppure possono essere componenti fondamentali per la realizzazione fai-da-te di armi e accessori. Fondamentali si rivelano invece le "armature" presenti, che variano da consueti vestiti "prebellici" a complesse e futuristiche corazze atomiche in grado di resistere alle più alte radiazioni. La realizzazione di questi elementi è lodevole; non c'è da stupirsi se molto spesso la scelta dell'abbigliamento del nostro personaggio sia influenzata più da un fattore estetico che dalle sue effettive capacità di proteggerci. Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, non mancano i negozianti sempre pronti a rifornirci di tutto il necessario: li troviamo nei villaggi più importanti, ma anche in giro per la Zona Contaminata. I loro prodotti variano da armi e armature a cibo, ovviamente quasi sempre contaminato, dato l'alto tasso di radiazioni presente. Ogni cosa, infatti, compresa l'acqua, porta con sé un certo quantitativo di radiazioni nocive, di cui dobbiamo costantemente liberarci con appositi strumenti o con l'aiuto di un bravo medico. Per quanto riguarda il menù, questa volta si tratta di qualcosa di "integrato" nel gioco. A limitare il distacco tra la fase tranquilla di manutenzione del personaggio e quella frenetica del mondo esterno, troviamo infatti il Pip-Boy 3000, un aggeggio montato sul nostro braccio che ci fornirà a schermo tutte le opzioni e le informazioni dei classici menù. Si può dire che in questo contesto i ragazzi di Bethesda non si siano spinti a innovare alcunché, ma abbiano voluto consolidare le meccaniche di gioco tradizionali con soluzioni curiose e accattivanti.

Uno scenario post-apocalittico


Dal punto di vista grafico, Fallout 3 presenta un asset di tutto rispetto, di molto superiore a quello di Oblivion, con un'ottima resa delle superfici, specialmente quelle metalliche, corpi che sembrano davvero di carne e ossa (soprattutto quando vengono smembrati), un sistema di illuminazione next-gen con HDR e quant'altro, effetti particellari nella rappresentazione di esplosioni e fumi… Bethesda è riuscita a costruire in maniera praticamente perfetta un mondo futuristico, rendendolo credibile e alquanto terrorizzante. In tutto questo ben di dio, non si possono tuttavia non menzionare alcune importanti lacune nel motore grafico. Uno di questi riguarda l'aspetto e i movimenti dei personaggi non giocanti, molto simili nelle animazioni a dei pupazzi, dallo sguardo perennemente vuoto. In questo senso non si sono fatti grossi passi avanti rispetto a Oblivion. E da quest'ultimo Fallout 3 eredita anche un altro grave difetto, quello della pessima visuale in terza persona, assolutamente da dimenticare, utile forse soltanto per ammirare il proprio personaggio ruotando a piacere la visuale. Escludendo questi difetti e qualche texture non proprio all'altezza di altre produzioni contemporanee, questo terzo capitolo della serie di Fallout risulta piuttosto gradevole dal punto di vista grafico, riuscendo a stupire più di una volta.

"I don't want to set the world on fire..."


Una funzione del nostro fidato Pip-Boy consiste nella riproduzione di stazioni radio fittizie, che trasmettono in continuazione canzoni degli anni '40, le quali contribuiscono a rendere viva la vena retrò del futuro immaginato da Black Isle Studios. Le musiche, inoltre, ricordano un tempo che sembra ormai dimenticato dai protagonisti del gioco, un tempo in cui il nucleare era solo un'incubo e non una cruda realtà; ciò aggiunge una componente malinconica all'atmosfera generale. Passando agli effetti sonori, essi sono realizzati in maniera ottima, sfruttando tutti i pregi dell'audio multicanale e risultando di gran lunga realistici. Le voci dei personaggi, nella versione originale, sono interpretate da attori professionisti, tra cui Liam Neeson e Malcolm McDowell (l'Alex di "Arancia Meccanica"). Nell'edizione italiana, sebbene siamo costretti a rinunciare a voci così famose, il doppiaggio è comunque di alto livello, riuscendo a renderci partecipi delle vicende narrate.

Concludendo...


Fallout 3 si presenta come un ottimo RPG, con una trama coinvolgente, una miriade di missioni secondarie e un buon numero di scelte che conducono a finali diversi. Il VATS si rivela essere un sistema ingegnoso per rendere più "ruolistici" e tattici i combattimenti, che altrimenti sarebbero improntati solo sull'azione. La difficoltà di gioco è ben calibrata e tendente al medio-alto, fornendo un buon livello di sfida anche ai giocatori più incalliti. Va detto, tuttavia, che questo terzo capitolo è molto diverso dagli altri due e potrebbe far storcere il naso a più di un fan della serie. Gli altri apprezzeranno il modo con cui gli sviluppatori siano riusciti a creare un mondo "che vive", ma allo stesso tempo opprimente nella sua selvaggia realtà. Mi sento quindi di consigliare questo titolo a tutti coloro che cercano, in un gioco di ruolo, il giusto equilibrio tra azione, trama e immedesimazione nel personaggio protagonista. Fidatevi, dopo averlo provato, faticherete a togliervi dalla testa le lande deserte e pericolose dei dintorni di Washington del 2277.

-Geralt-

TRAMA: 7.5 – Un'avventura indimenticabile, con un'alta dose di azione e colpi di scena
GRAFICA: 7.5 – Ottima grafica, nella media dei migliori giochi di nuova generazione
SONORO: 7 – Ottimi gli effetti ambientali, decisamente buono il doppiaggio
GIOCABILITA': 8 – Il VATS fa il suo dovere, gli elementi ruolistici abbondano
LONGEVITA': 8 – Decine di quest diverse; mappa immensa anche se non vasta quanto quella di Oblivion

VOTO COMPLESSIVO: 8

Edited by -Geralt- - 12/11/2011, 12:47
 
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