The Elder Scrolls IV - Oblivion

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-Geralt-
view post Posted on 13/4/2008, 13:11





Autore: -Geralt-

Sviluppo: Bethesda Softworks
Pubblicazione: Bethesda Softworks & 2K Games
Data rilascio: 20 marzo 2006
Piattaforma: PC, X360, PS3
Requisiti Minimi per la versione PC:
- Windows XP/Vista
- 512 MB RAM
- Intel Pentium 4 2 Ghz o equivalente
- Scheda video con 128 MB compatibile Direct3D e driver compatibili DirectX 9.0

Premessa


Per chi non conoscesse la saga di The Elder Scrolls, sappiate che si tratta di una delle migliori saghe videoludiche mai realizzate, che si distingue dagli altri prodotti del suo genere per l’immensità dei territori esplorabili e l’incredibile libertà d’azione. Le meccaniche di gioco sono delle più semplici: qualunque capitolo della saga è in grado di mettere a proprio agio anche i giocatori che conoscono poco il genere dei giochi di ruolo. Si può anzi affermare che giocare ad un capitolo di The Elder Scrolls sia il modo più “soft” per avvicinarsi a questo genere. Sull’onda del successo del terzo capitolo, intitolato Morrowind, Bethesda Softworks ha pubblicato nel 2006 Oblivion, probabilmente l’episodio più discusso dell’intera saga, per il fatto che molti giocatori lo reputano un capolavoro, mentre altri ne sono rimasti delusi, definendo il sistema di gioco come qualcosa di molto più vicino a un gioco d’azione piuttosto che a un RPG. Nonostante ciò, le numerose vendite del gioco confermano l’ennesimo successo di Bethesda, che ha visto il suo ultimo lavoro premiato con il titolo di “Gioco dell’Anno 2006”. Piccola nota: la seguente recensione è stata svolta basandosi sul momento di rilascio del prodotto e non su quello attuale.


Di nuovo in cella


“L’impero sta per crollare: i cancelli di Oblivion si aprono e i demoni marciano sulla terra. Devi trovare il perduto erede al trono e svelare il sinistro complotto che rischia di distruggere tutto Tamriel”. Così recita la copertina del gioco, che con poche parole riesce a sintetizzare la situazione e il ruolo del protagonista nella vicenda. E in effetti è proprio questo il nucleo della trama. La scena iniziale è simile a quella dei predecessori: come sempre, vi ritroverete prigionieri in una cella buia e polverosa. All’improvviso l’imperatore di Tamriel, Uriel Septim, vi farà visita e, nell’intento di fuggire da misteriosi assassini che vogliono ucciderlo, scortato da alcune guardie, vi condurrà, attraverso un passaggio segreto, verso la libertà. Durante il tragitto (non poteva essere trovata un’occasione migliore per un tutorial), l’imperatore verrà inevitabilmente ucciso (inutile che cerchiate di salvarlo… la sua morte è un evento fondamentale per lo sviluppo della trama). Prima di morire, vi pregherà di cercare suo figlio Martin, legittimo erede al trono di Tamriel. Dal momento in cui uscirete dalle segrete, avrete a disposizione l’intera superficie della provincia di Cyrodiil, completamente esplorabile e ricca di sorprese. Spetta a voi decidere se iniziare subito la ricerca di Martin Septim al priorato di Weynon oppure se vagare per la sconfinata Cyrodiil alla ricerca di missioni. Sicuramente una tappa obbligatoria per iniziare l’esplorazione è la Città Imperiale (ma siete sempre liberi di visitarla quando vorrete), la città più importante di Tamriel. Il primo aspetto che noterete, oltre alle dimensioni non indifferenti del luogo, è l’incredibile realismo dei comportamenti degli abitanti, qualcosa al giorno d’oggi ormai superato, ma che ai tempi dell’uscita del gioco (si parla pur sempre di quasi 2 anni fa) era praticamente rivoluzionario, specialmente se confrontato con i capitoli precedenti (ma non manca di stupire anche ora). Ed è solo una delle tante sorprese che vi capiterà di incontrare lungo il cammino. Ogni abitante di Cyrodiil ha una sua storia e delle abitudini di vita proprie, e non di rado vi offrirà di portare a termine una quest, in cambio di una ricompensa. L’enorme varietà di missioni disponibili rende praticamente superfluo seguire la trama principale. Si può parlare, in questo caso, di un “pregio/difetto”: se, da un lato, si è totalmente liberi di fare ciò che si vuole, dall’altro si perde di vista la trama, e molto spesso capita di dimenticare l’obiettivo principale. Il gioco vi vedrà attraversare non solo la terra di Cyrodiil, ma anche i malefici Piani di Oblivion, una sorta di mondo parallelo, nel quale un esercito di mostri guidati dal perfido Lord Dagon trama di invadere Tamriel e distruggerla, seminando terrore e morte. Non mancano i colpi di scena, e il finale è stupefacente. Da notare è il fatto che siano presenti soltanto due filmati, uno iniziale e uno finale. Tutte le altre numerosissime scene di gioco sono rigorosamente in tempo reale, dando l’impressione di “vivere” le vicende narrate.

L’avvento dell’HDR


Arriviamo all’aspetto sicuramente più innovativo ed evidente di questo gioco. Sotto il profilo grafico, ci troviamo di fronte a un enorme passo avanti rispetto a Morrowind. Le superfici sono incredibilmente realistiche, grazie all’utilizzo di ottime texture. Gli ambienti risultano ben realizzati, vedrete erba e foglie degli alberi muoversi al vento e reagire al vostro passaggio. Le espressioni facciali dei personaggi sono qualcosa di impressionante, e comunicano molto chiaramente le proprie emozioni (anche se a volte in modo poco realistico). All’inizio del gioco viene data la possibilità di creare il proprio avatar, personalizzandone l’aspetto fisico. L’unico difetto è il fatto che si può modificarne solo il volto, ma gli elementi editabili sono talmente tanti che le possibilità di personalizzazione sono praticamente infinite. Il consiglio è quello di spendere un bel po’ di tempo in questa fase del gioco, in modo tale da creare un personaggio originale e più consono ai propri gusti (l’aspetto fisico del proprio avatar non potrà più essere modificato in seguito). Oblivion è, inoltre, uno dei primi giochi a vantare l’implemento dell’HDR (High Dinamic Range), un sistema di illuminazione sorprendente che, in certi frangenti, vi “abbaglierà” letteralmente, soprattutto quando si tratterà di passare da un luogo chiuso a uno aperto e alla luce del sole. Armi e armature sono realizzate con un livello di dettaglio talmente elevato da renderle quasi palpabili. Nonostante ciò, è comunque presente un non indifferente numero di bug (compenetrazioni di poligoni sono piuttosto frequenti), praticamente inevitabili in un gioco così immenso e considerando anche il fatto che si tratta di uno dei primi giochi di nuova generazione. Un’osservazione: l’acqua poteva essere realizzata decisamente meglio; sebbene rifletta molto bene le luci, infatti, sembra avere una densità un po’ eccessiva, e il contatto del personaggio con essa appare poco realistico. C’è però da dire che, con le montagne di Mod realizzati dai giocatori e disponibili sul Web, è possibile dare al gioco un restyling grafico impressionante, in grado di competere con le ultime uscite videoludiche, almeno per quanto riguarda la versione per PC.

Una colonna sonora epica


Il comparto sonoro è di tutto rispetto, a partire dai rumori ambientali, realizzati ottimamente, fino ad arrivare alle musiche. Queste ultime hanno un tocco molto epico, e reggono bene il confronto con quelle di Morrowind. Se vi sono piaciute le soundtracks del “Signore degli Anelli” non potete non apprezzare le trascinanti melodie di questo gioco. Purtroppo non sono molte, e alla fine vi ritroverete ad ascoltare sempre gli stessi brani. Anche in questo caso, però, è sempre possibile scaricare Mod in grado di aggiungere altre musiche al gioco.

Il Gameplay


Il controllo del personaggio è piuttosto semplice, così come il sistema di combattimento, che prevede, principalmente, l’uso del mouse. La novità più sostanziale in questo contesto, rispetto ai capitoli precedenti, consiste nella possibilità di eseguire tecniche speciali con l’uso simultaneo del mouse e delle frecce direzionali. Tali tecniche vengono apprese migliorando la propria abilità con l’arma che si utilizza, e rendono i combattimenti più vari ed emozionanti. L’utilizzo delle magie è stato migliorato: se, in precedenza, per castare un incantesimo era necessario passare ad una modalità particolare premendo un tasto, ora è sufficiente memorizzare una magia selezionandola dal menù, e lanciarla in qualsiasi momento durante le battaglie. Ciò permette di alternare armi e magie in modo istantaneo e meno meccanico, conferendo dinamicità ai combattimenti. Il punto di vista è quello del personaggio, ma si può passare alla visuale in terza persona in ogni momento, semplicemente premendo il tasto centrale del mouse. Tale modalità poteva però essere curata maggiormente: a parte la possibilità di ampliare il campo visivo, reca con se pochissimi vantaggi; in più è realizzata in modo piuttosto affrettato e poco realistico. Ad esempio, è possibile girarsi di 360° mentre si è in aria dopo un salto, senza alcun movimento percettibile da parte del personaggio. Ancora: il combattimento, che nelle fasi in prima persona appare entusiasmante, in quelle in terza persona risulta simile ad una lotta tra marionette, in cui il personaggio continua a ruotare con estrema facilità la propria spada come se fosse fatta di cartone. Inoltre, sempre nelle sessioni in terza persona, è possibile riscontrare un frequente bug: saltando mentre è in corsa, a volte, l’avatar continua a muovere passi nel vuoto, dando la sensazione, non proprio piacevole, che stia volando. L’impressione data è quella che Bethesda abbia aggiunto questo tipo di visuale all’ultimo momento, conferendole poca importanza. Effettivamente questo difetto, sebbene non poco evidente, può essere tranquillamente sorvolato, se si considera che il gioco è, fondamentalmente, in prima persona. Una novità, rispetto al passato, consiste nella possibilità di usare un cavallo come mezzo di trasporto. Esso aggiunge profondità al gioco, permettendo di sentirsi, in tutto e per tutto, protagonisti di una fiaba epica e immaginifica; inoltre è molto utile, in quanto permette di attraversare gli ampi spazi di Cyrodiil più velocemente. Di certo è poco realistico il modo con cui i cavalli reagiscono alle salite più ripide: è infatti possibile scalare vere e proprie montagne stando comodamente seduti a cavallo! Oltre ai cavalli, Bethesda ha aggiunto un altro nuovo sistema di viaggio veloce: il Fast Travel. In pratica, è possibile raggiungere una località già visitata selezionandola direttamente dalla mappa di gioco. Ciò permette di saltare parecchie decine di minuti di viaggio (il territorio esplorabile è davvero gigantesco) rendendo il gioco meno frustrante e più immediato; tuttavia i veri appassionati della saga preferiscono viaggiare a piedi o a cavallo, per godere appieno delle meraviglie grafiche e per sentirsi più “immersi” nell’avventura. Avventura che, con le centinaia di missioni (o quest) eseguibili, sembra protrarsi all’infinito. Le quest non consistono solo nell’uccidere una data persona o recuperare un particolare oggetto, ma sono ben strutturate e abbastanza diverse una dall’altra: al loro termine non vi ritroverete solo più potenti e meglio equipaggiati, ma anche più ricchi di informazioni relative al mondo che vi circonda. Tali informazioni permettono di capire meglio la storia di Tamriel e di scoprirne gli intrighi e i segreti. E’ possibile, come sempre, ottenere ulteriori ragguagli leggendo i numerosi libri “virtuali” situati in ogni biblioteca e in quasi ogni scaffale. Il sistema di livellamento del personaggio è quello tradizionale: migliorando le abilità principali della propria classe con l’esperienza, è possibile aumentare il livello (fino a 50). L’esperienza, ovviamente, si guadagna nelle battaglie, le quali si mantengono sempre piuttosto ostiche. Questo perché all’aumentare della nostra forza aumenta anche quella degli avversari, assieme alla probabilità di incontrare nemici più potenti. Se è vero che in questo modo le differenze di forza tra un livello e l’altro risultano meno evidenti, dall’altro è innegabile che un sistema simile permetta un divertimento costante e duraturo, impedendo di diventare “troppo potenti” e facilitare di conseguenza il gioco. In ogni caso è possibile modificare il livello di difficoltà in qualsiasi momento (anche nel bel mezzo di uno scontro!), a conferma di quanto il gioco sia flessibile e adattabile ai gusti di ogni giocatore.

TRAMA: 7 – Ben realizzata, epica e trascinante.
GRAFICA: 8.5 – Ottima, sarebbe perfetta senza alcuni bug.
SONORO: 7 – Entusiasmante, anche se le musiche sono a volte ripetitive.
GIOCABILITA’: 8 – Divertente, semplice e “flessibile”.
LONGEVITA’: 8.5 – Quasi infinito.

VOTO COMPLESSIVO: 8

Edited by -Geralt- - 12/11/2011, 12:46
 
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