-Nicko- |
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| Qualche giorno fa è stato emanato dal ministro Bondi un decreto che va a modificare l'attuale equo compenso.
Si tratta di una tassa che prima era applicata in maniera marginale, ma che con le nuove disposizioni influenzerà in maniera significativa ogni acquisto informatico dotato di memoria.
Questo decreto introduce degli oneri aggiuntivi su tutti i supporti in grado di memorizzare dati, o quei dispositivi in grado farlo (masterizzatori CD/DVD).
Dal lettore mp3 all'hard disk, dalla macchina fotografica al telefonino, fino ai semplici CD; nulla rimarrà esente da questa tassa.
L’imposta vuole giustificare la possibilità di fare copie legittime di materiale audio/visivo precedentemente acquistato protetto da diritto d'autore. In poche parole ci vogliono tassare sulle eventuali intenzioni di memorizzare musica o film acquistato su altri supporti. Ma se io volessi semplicemente salvare i miei documenti o le mie foto? Che diritto ha la SIAE sui miei dati?
Eccolo, quindi, l'equo compenso: una sorta di onere preventivo con il quale si autorizza un utente a copiare su un proprio dispositivo dotato di memoria una copia privata di un brano musicale regolarmente acquistato.
Quando si acquista un CD, infatti, non si entra in possesso della piena libertà di utilizzo dei contenuti memorizzati, ma si acquista soltanto una licenza di ascolto privata e legata al supporto in possesso. Ogni attività di copia privata, al fine della conservazione del contenuto, non è compresa nella licenza prevista in fase di acquisto.
Ovviamente questa tassa passerà inosservata, tranne da poche persone, nessuno dirà niente e nessuno muoverà un dito per cambiare le cose, e noi saremo costretti a pagare questa inutile tassa in più.
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